Il pronome, evitare ripetizioni inutili



Che compito ha il pronome nella frase – il pronome ci aiuta a sostituire un nome per evitare la ripetizione. Quindi il pronome può sostituire il nome di una persona, di un’animale, di una cosa ed anche può sostituire un aggettivo, un verbo ed addirittura una frase. Esistono tre gruppi di pronomi:

– personali;

– determinativi;

– relativi.

Vediamo ora i pronomi personali. In effetti anche questi pronomi si dividano in tre gruppi, cioè sono di tre tipi. I primi sono:

maschili femminili
io io
tu tu
egli
esso
lui
ella
essa
lei
noi noi
voi voi
essi
loro
esse
loro

Questi pronomi vengono chiamati pronomi personali con funzione di soggetto. Facciamo subito un esempio per capire meglio:

Marco prende in braccia il bambino. (qui per indicare la persona è utilizzato il nome della persona che è Marco)

Lui prende in braccia il bambino. (qui per indicare sempre Marco, abbiamo utilizzato il pronome personale “Lui”. Questo pronome ha funzione soggetto. Perché questa funzione, perché l’azione svolge il soggetto ciò Marco o lui. Infatti il bambino, lo prende lui)

In questo l’ultimo esempio il nome “bambino” può essere sostituito con un altro pronome. Perché come abbiamo già detto i pronomi sostituiscono i nomi. Quindi avremo seguente frase:

Marco lo prende in braccia. (qui Marco svolge l’azione e il bambino è sostituito con il pronome “lo”. Come abbiamo già notato che il bambino subisce un’azione , cioè qualcuno lo prende e non che il bambino svolge un’azione, ma azione viene svolto su bambino, per questo si usa il pronome “lo”. Il pronome “lo” fa parte dei pronomi personali con funzione di oggetto). Vediamoli, a proposito sono di secondo tipo e vengono chiamati diretti:

(mi, ti, lo, la, ci, vi, li, le) ;

Esempio:

Carlo   mi chiama – chiama me
ti   chiama – chiama te
lo  chiama – chiama lui
la chiama  – chiama lei
La chiama – chiama Lei
ci chiama  – chiama noi
vi chiama – chiama voi
li chiama  – chiama loro (maschile)
le chiama – chiama loro (femminile)

Qui nell’esempio la frase “mi chiama” ha lo stesso significato della frase “chiama me”, invece “ti chiama” uguale a “chiama te” e cosi fino a “le chiama” che uguale nel significato a “chiama loro”.

Quelli di terzo tipo, li chiamano indiretti e sono sempre pronomi con funzione di oggetto:

(mi, ti, gli, le, ci, vi, gli).

Esempio:

Carlo   mi telefona –  telefona a me
ti telefona   –  telefona a te
gli telefona –  telefona a lui
le telefona  –  telefona a lei
Le telefona –  telefona a Lei
ci telefona  –  telefona a noi
vi telefona  –  telefona a voi
gli telefona –  telefona a loro (maschile e femminile)

Come avete visto nell’esempio precedente, anche qui, per ogni referenza c’è uguaglianza, cioè “mi telefona” è uguale a “telefona a me”. Infatti i pronomi indiretti si trasformano, da un pronome con la preposizione “a” in un pronome senza preposizione, ma il significato rimane lo stesso. Cioè a me, a te, a lui e cetera si trasforma in mi, ti, gli.

Potete controllarvi quale pronome mettere diretto o indiretto, se una frase ha la preposizione “a” davanti a un pronome, per esempio: Do a lui un libro, vuol dire che questo “a lui” può essere sostituito con il pronome indiretto “gli” ed avremo: Gli do un libro. L’altro esempio: Prendo lui. Qui non c’è la preposizione “a”, quindi lui può essere sostituito con il pronome diretto “lo”. Quindi avremo il nostro esempio: Lo prendo.

I pronomi determinativi – questi pronomi corrispondono  per forma e significato agli aggettivi determinativi, ma si differenziano da essi perché non sono accompagnati da un nome. Ricordate che aggettivi accompagnano il nome per descriverlo. E qui invece questi aggettivi si trasformano in pronome.

Facciamo un esempio subito giusto per capirci:

Questo libro è interessante. (Qui questo è un aggettivo perché descrive il nome libro)

Quello non è interessante. (Qui si sottointende il libro, ciò dovrebbe essere, l’esempio: quello libro non è interessante, ma nel nostro caso: quello non è interessante, il nome “libro” è mangiato o non si dice, ma si sottointende. Quindi “quello” ha infatti il significato del libro, per ciò lo sostituisce ed è un pronome.)

Questo ragionamento viene applicato a tutti i pronomi determinativi. Infatti sono di sei tipi:

1. possessivi → guarda gli aggettivi possessivi. Esempio: La mia auto (qui mia è aggettivo possessivo) è nuova e la tua? (qui tua è un pronome possessivo)
2. dimostrativi
→ guarda gli aggettivi dimostrativi . Esempio: Questo libro (qui “questo” è un aggettivo dimostrativo) è interessante e quello è noioso. (qui “quello” è un pronome dimostrativo)
3. identificativi
→ Io indosso lo stesso abito di ieri. (qui “lo stesso” è aggettivo identificativo) E tu? Anche io lo stesso. (e in questa l’ultima frase “lo stesso” è pronome identificativo)
4. indefiniti
→ Nessuno studente è entrato in classe? (qui “nessuno” è aggettivo indefinito) No, nessuno (qui “nessuno” è pronome indefinito).
5. numerali
→ Mario ha tre (qui “tre” è aggettivo numerale) figli, Luca solo uno(qui “uno” è pronome numerale).
6. interrogativi ed esclamativi
→ Quale (qui “quale” aggettivo interrogativo) domanda ti ha fatto? Non ricordo quale (qui “quale” pronome interrogativo).

I pronomi relativi – sono quelli che sostituiscono un nome e uniscono due frasi mettendole in relazione tra loro. I pronomi relativi sono: che, cui, chi, il quale/ la quale/ i quali/ le quali.

CHE – è invariabile nel genere e nel numero.

Esempio:

Il film che ha vinto l’Oscar è americano ( che = il film).
Il film che ho visto è noioso (che = il film).

CUI – invariabile nel genere e nel numero.

Esempio:

Non ho visto il film di cui  parli ( di cui = del film).

IL QUALE/ LA QUALE ; I QUALI/ LE QUALI
Il quale è variabile nel genere e nel numero. Il quale = maschile singolare; la quale = femminile singolare; i quali = maschile plurale; le quali = femminile plurale.

Esempio:

Nel film c’è un uomo, il quale per vivere fa l’operaio ( il quale = uomo).
Non ho visto il film del quale parli ( del quale = il film)

CHI – è un pronome doppio, infatti significa “ colui il quale”. E’ invariabile nel genere e nel numero.

Esempio:

Chi dorme non lavora (chi = colui il quale).
Non sento chi parla ( chi = colui il quale).
Non parlare con chi non conosci ( con chi = con colui il quale).

La particella pronominale “Ne”

La particella pronominale “ne” è invariabile  e può riferirsi a persona o a cosa , sia singolare che plurale.
Sostituisce questi pronomi: di lui, di lei, di esso, di essa, di essi, di esse, di loro, di ciò, di questo, di questa, di questi, di queste, di quello, di quella, di quelli, di quelle.
Può avere :
– un valore partitivo ( indica una quantità) → Vuoi una tazza di tè? Sì grazie, ne prendo due. (cioè di quelle tazze prendo due)
– un valore di complemento di specificazione → Quando parliamo di quel progetto? ne discuteremo più tardi. (cioè discuteremo di questa cosa più tardi)

Ricorda che con la parola “tutto/ tutta/ tutti/ tutte, non ci vuole mai la particella ne.

esempio:

Vuoi delle caramelle? sì, ne prendo alcune( ne prendo due, ne prendo tre, ne prendo poche, ecc..)

ma

Vuoi delle caramelle? sì, le prendo tutte!

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