Come l’aggettivo descrive un nome in qualità o in caratteristica, maggiore, minore o uguale rispetto a qualcuno o a qualcosa.



Per poter paragonare due cose in qualità o in caratteristica, in lingua italiana, si ricorre ad utilizzo di una costruzione particolare degli aggettivi qualificativi. Ci ricordiamo che proprio aggettivi qualificativi descrivano la qualità o la caratteristica di un nome.

Vediamo i gradi degli aggettivi. Con i gradi degli aggettivi si intendono i modi con i quali l’aggettivo descrive il nome.

In seguito analizzeremo tre gradi degli aggettivi: il grado positivo, il grado comparativo e il grado superlativo.

Nel grado positivo l’aggettivo descrive il nome, cioè la qualità del nome o la caratteristica, in modo normale, solito. La forma dell’aggettivo, quindi, sarà normale, solita. Esempi:

Carlo è bello, intelligente, alto…

Invece il grado comparativo si usa per descrivere la qualità o la caratteristica del nome in modo paragonale, cioè l’aggettivo descrive le proprietà del nome in misura maggiore, minore o uguale, in confronto di qualcuno a qualcosa. Quando l’aggettivo descrive in modo maggiore si tratta di comparativo di maggioranza, quando descrive in modo minore si tratta di comparativo di minoranza e se il nome descritto dall’aggettivo nel modo uguale si tratta del comparativo di uguaglianza.

Comparativo di maggioranza – per fare questo sforzo paragonale di maggioranza, si utilizza la parola “più”. La costruzione sarebbe più + aggettivo. Esempio:

Il libro è più costoso della penna. (Qui con la parola più si sottolinea la maggioranza di una cosa rispetto all’altra. Infatti nell’esempio si tratta del costo.)

Giovanni è più alto del suo amico. (Qui l’aggettivo descrive l’altezza. Sforzando il significato con la parola più, si sente la maggioranza nella caratteristica che si specifica dall’aggettivo.)

Comparativo di minoranza – qui nella costruzione invece si utilizza la parola “meno”. La costruzione sarebbe meno + aggettivo. Esempio:

La penna è meno costosa del libro.(L’aggettivo costosa con la parola meno si sottolinea la minoranza nel costo del sostantivo “penna” rispetto all’altro sostantivo “libro”.)

Giovanni è meno alto del suo amico.

Comparativo di uguaglianza – qui la costruzione sarebbe: cosi/tanto/altrettanto + aggettivo + quanto. Esempio:

Marco cosi ricco quanto intelligente. (il significato sarebbe che Marco cosi tanto ricco quanto intelligente, ciò per quanto ricco per cosi tanto intelligente)

Marco tanto ricco quanto intelligente.

Marco altrettanto ricco quanto intelligente.

Ed ultimo grado da analizzare ci è rimasto il grado superlativo. Qui l’aggettivo indica la qualità del nome al massimo. Ci sono due tipi di grado superlativo degli aggettivi:

– grado superlativo assoluto;

– grado superlativo relativo.

Superlativo assoluto – qui il nome ha la massima qualità senza confronto con qualcuno o qualcosa. Esempio:

Marco è altissimo. Il libro è costosissimo.

Per formare il superlativo assoluto di solito si aggiunge all’aggettivo il suffisso: issimo, issima, issimi, issime

(bello-bellissimo)

o le parole: molto, assai, infinitamente, tutto, estremamente

(assai interessante, tutto bagnato)

oppure si aggiungono i prefissi: arci, super, stra, ultra

(arcistanco, supercomoda, strabello, ultraveloce).

Superlativo relativo – qui il nome ha la massima qualità o caratteristica però rispetto a una categoria o a un gruppo. Esempio:

Marco è il più bravo della squadra. Maria è la più intelligente della classe.

Come avete notato la forma si costruisce in questo modo:

l’articolo + più + aggettivo

 

Gli esercizi: